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Eradicazione
PESTE SUINA AFRICANA

DALLA LEGALITÀ DEGLI ALLEVAMENTI PARTE L’ERADICAZIONE DELLA PESTE SUINA AFRICANA

La Regione premia la legalità. La Regione premia la legalità finanziando l’emersione e la gestione degli allevamenti controllati e a norma di legge. Nel Programma di sviluppo rurale 2014-2020, per la prima volta in Sardegna, è prevista la misura del benessere animale per i suini con uno stanziamento totale di 50milioni 638mila euro. Un impegno finanziario importante a cui si possono affiancare tutte le altre misure previste nella nuova programmazione che contribuiscono, anche con finanziamenti che possono raggiungere l’80% a fondo perduto, alla costruzione delle strutture e all’acquisto dei mezzi necessari per l’avvio degli allevamenti.

Un anno di tempo per l’emersione. Le linee strategiche del nuovo Piano di eradicazione sono state presentate dai veterinari delle ASL in decine di incontri con gli allevatori, promossi dall’Agenzia regionale Laore nel corso del 2015 nell’ambito della Misura 215/2014, che indicavano nel 30 novembre 2015 il termine ultimo per la regolarizzazione degli allevamenti suini. Tale possibilità, a dispetto di quanto viene a volte affermato, ha interessato ben 434 soggetti, che hanno presentato nei termini la domanda di regolarizzazione, di cui 260 solo nel Nuorese. Bastano questi pochi numeri per comprendere come gli allevatori irregolari abbiano avuto tutte le possibilità e tutto il tempo per emergere, per scegliere di stare dentro un quadro normativo che garantisse il rispetto delle regole igienico sanitarie. Il Piano dell’Amministrazione regionale è contro le forme illegali di allevamento che, per ovvi motivi, possono avere come unico sbocco di mercato quello clandestino, sottratto a qualsiasi controllo sanitario e di certificazione della filiera. “Si tratta di animali allevati illegalmente, senza alcun controllo sanitario, che alimentano la diffusione della Peste suina africana (come dimostrano i dati dei prelievi effettuati sui maiali abbattuti lo scorso 5 febbraio che hanno registrato il 30% di soggetti positivi al virus) e che vengono macellati clandestinamente, senza nessuna precauzione igienico sanitaria, e quindi possono mettere a rischio la salute degli ignari o incauti acquirenti con malattie pericolosissime per l’uomo come la Trichinellosi”, ha osservato il responsabile dell’Unità di progetto per l’Eradicazione della Peste suina africana e direttore generale della presidenza della Regione, Alessandro De Martini

La disinformazione che non aiuta la Sardegna. Non ci stancheremo mai di ricordare, ha ribadito l’Unità di progetto, che quando si afferma che vengono abbattuti animali sani è evidente che si afferma qualcosa senza fondamento, poiché, per la forma illegale di allevamento, nessun controllo sanitario è stato consentito negli anni ed è quindi impossibile conoscere lo stato di salute degli animali: per questo motivo le regole sanitarie internazionali prevedono l’abbattimenti di tutti gli animali presenti in un branco illegale. Peraltro, per quanto riguarda la Peste suina africana sui cinghiali cacciati, che sono degli ottimi bio-indicatori della contaminazione di un territorio, nella stagione in corso nei comuni del Nuorese e dell’Ogliastra sono stati refertati un numero fortemente indicativo di cinghiali positivi al virus, senza considerare i numerosi sieropositivi ugualmente distrutti. Lo stesso è stato riscontrato in diversi suini illegali depopolati nei mesi scorsi dopo l’analisi dei campioni prelevati sugli animali.

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