Accantonamenti, la Sardegna vince il ricorso contro il Governo. La Corte: no a princìpi tiranni in nome dei conti pubblici, il legislatore ha discrezionalità limitata
La Sardegna vince su tutta la linea il ricorso sugli accantonamenti in Corte Costituzionale contro l’ultima Finanziaria del Governo Gentiloni: l’articolo 1, comma 851, della Legge di Bilancio 2018, che definiva in 781 milioni la quota accantonamenti per l'isola, è stato dichiarato illegittimo.
La sentenza depositata oggi a fine mattinata riconosce dunque pienamente le ragioni della Sardegna. Ma i giudici non solo ribadiscono la necessità che lo Stato avvii una “leale collaborazione” con le autonomie territoriali nella gestione delle politiche di bilancio e censurano il ritardo con cui lo Stato ha dato attuazione alle precedenti sentenze ma, con una decisone inedita, elencano i criteri con cui dovranno essere determinati i contributi che spettano alla Sardegna per il triennio 2018-2020, in attesa che si perfezioni l’accordo definitivo tra Stato e Regione. Eccoli: la dimensione della finanza della Regione rispetto alla finanza pubblica; le funzioni effettivamente esercitate e i relativi oneri; gli svantaggi strutturali permanenti, i costi dell’insularità e i livelli di reddito pro capite; il valore medio dei contributi alla stabilità della finanza pubblicata allargata imposti agli enti pubblici nello stesso periodo; il finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti diritti civili e sociali. Criteri che ricalcano pienamente le ragioni espresse dalla Regione nel suo ricorso.