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Piano lingua sarda, approvato dalla Conferenza Regione-Enti locali

20.11.08 - comunicati stampa - anno 2008
Ieri si è riunita la Conferenza Regione-Enti locali e ha dato parere favorevole alla approvazione definitiva del piano triennale regionale della lingua sarda dopo che anche l'ottava commissione del Consiglio regionale aveva licenziato nei giorni scorsi il documento proposto dalla Giunta approvandone tutti i contenuti.

La Conferenza Regione-Enti locali ha approvato tutti i contenuti del Piano e ha spronato la Giunta regionale a effettuare politiche di difesa del patrimonio linguistico della Sardegna sempre più efficaci. L'assessore della Pubblica istruzione Maria Antonietta Mongiu, nel presentare il documento di programmazione culturale, ne ha evidenziato la portata innovativa e la qualità scientifico-operativa delle proposte progettuali in esso contenute.

Lo scopo principale di questa programmazione - ha sostenuto l'assessore – è quello di rafforzare il cambiamento percettivo della popolazione nei confronti di una lingua che è ancora avvertita come "dialetto" e stigma di inferiorità sociale. Tutto ciò si inquadra in un progetto più ampio collegato alla valorizzazione dei beni culturali e alla rivalutazione dell’identità regionale in un ribaltamento semantico della sottovalutazione effettuata finora.

La programmazione linguistica contenuta nel documento programmatorio proposto dalla Giunta nel luglio scorso, contiene interventi da un lato di conservazione del patrimonio dialettologico immateriale e dall’altro di rivitalizzazione linguistica. È presente il progetto di realizzazione dell'Atlante linguistico, finora l'unica romanza a non avercelo è proprio quella sarda.

In programma, tra le altre cose, la continuazione dei lavori dello Sportello linguistico regionale, un correttore ortografico, la realizzazione di corsi universitari per i docenti che intendono insegnare veicolarmente il sardo (o "in" sardo) e una web tv in limba. Particolarmente apprezzato dagli esponenti politici intervenuti a rappresentanza dei territori interessati il progetto di intervento per le varietà alloglotte catalana, tabarchina, gallurese e sassarese.

Per la standardizzazione amministrativa è stato ribadito che la Limba sarda comuna non è una proposta di lingua ufficiale per il territorio regionale, ma un codice ortografico e morfologico sperimentale che consenta alla Regione di utilizzare il sardo per alcuni atti amministrativi "in uscita". In questo modo la Regione prova, cercando di evitare le polemiche strumentali, a "faeddare in sardu" piuttosto che "faeddare de sardu" in italiano.

Le caratteristiche tipiche del linguaggio giuridico-amministrativo (uniformità, chiarezza, circolarità, formularità, univocità, costanza, linearità) non possono essere soddisfatte dall'indistinto e dalla mutevolezza delle varietà locali, artistiche e personali che comunque, secondo il progetto varato dalla Giunta regionale il 18 aprile del 2006, possono essere liberamente usate in ogni luogo dagli enti locali senza obbligo di utilizzare la Lsc.