Regione Autonoma della Sardegna [SITO ARCHIVIO]
Vai alla nuova versione
Vai al contenuto della pagina

Logo Regione Sardegna


Renato Soru a una tavola rotonda della Commissione europea sulla competitività
"La Sardegna e l'Italia stannno già perdendo la guerra delle tecnologie"

15.09.05 - comunicati stampa - anno 2005
"Sono preoccupato perche le nostre Regioni avranno meno soldi dall'Europa, però francamente sono ancora più preoccupato di come li spendiamo. E sono preoccupato di spendere i soldi come se si stesse gettando l’acqua sulla roccia".
Così il presidente della Regione Renato Soru ha concluso il suo intervento questo pomeriggio a Torino al seminario sulla politica regionale europea 2007-2013 al quale sta partecipando insieme al presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, al direttore generale aggiunto della politca regionale della commissione europea Michele Pasca – Raymondo, al capo dipartimento politica di sviluppo e coesione del Ministero dell’economia Fabrizio Barca, e al francese Pierre Mirabaud, alla catalana Maria Asntonia Mosés i Farrè, e all'inglese John Bachtler.
Renato Soru interpellato come “economista” dal moderatore della tavola rotonda ha detto: “Non sono un’economista, da un anno e mezzo sono un uomo politico e sino ad allora ho fatto un’esperienza di imprenditore".

Davanti a un pubblico di molte centinaia di persone provenienti da diverse parti d'Europa e riunite al Castello di Rivoli per due giorni, Soru ha detto: "La Sardegna cercherà di spendere tutti i soldi per fare fronte alla realtà più preoccupante per una Regione come la nostra e forse per tutta l’Italia: quella della conoscenza, della capacità di competere nel mondo globalizzato con paesi di miliardi di persone povere e affamate di lavoro che però si stanno rapidamente istruendo".

Il presidente della Regione riprendendo un concetto di Fabrizio Barca ha aggiunto: "Non è nella dimensione nazionale che si potranno affronatre questi problemi. E' in corso un attacco miope all’idea stessa di Unione europea che si fonda sul fatto che qualcuno crede di potercela fare da sé. Nel mondo globalizzato c’è bisogno di più Europa, non di meno Europa. E magari di una politica europea per la pace di una politica estera europea, di un vivere europeo di popolazioni che sentono di condividere i valori di una civiltà e che si riconoscono in una grande comunità sovranazionale".
"Rappresento una Regione che vede ridursi di circa il 60% i fondi strutturali europei – ha continuato Soru. E’ una regione dove se uno si alza la mattina e prende la macchina per andare a lavorare prima o poi trova il mare, e vuol dire un cliente in meno da incontrare.
E’ una regione debole, con un alto tasso di disoccupazione, che vede ogni giorno sottratti lavoro e reddito in settori nei quali non avremmo mai immaginato: la produzione di pomodori, l’allevamento ovino, la trasformazione delel barbabietole. Dobbiamo pensare forse non più a come difendere il lavoro e il reddito che avevamo, a una competitività che forse non c’è mai stata, ma a come provare a trovare nuovo lavoro in altre attività".

Affrontando un tema a lui familiare, il Presidente della Regione ha fatto poi un quadro della competitività dell’Italia e in parte dell'Europa nel campo delel tecnologie: "Oggi i collegamenti internet adsl in Italia si fanno con apparati tecnologici che vengono totalmente dalla Cina, e non perché costano meno ma perché sono i migliori. La Polonia sta per controllare la tecnologia mondiale della tv digitale. Ogni settimana tra i prodotti internet c'è ne uno nuovo.
I telefoni cellulari, compresi i pochi che continuano a essere prodotti in Europa, pagano le royalties per ogni conversazione a una società americana. Se volete vedere il cortile di casa vostra con un immagine satellitare bisogna andare su Google Earth, così è anche per i servizi attraverso i quali si sceglie la fidanzata o il fidanzato.
La stessa società gestisce dei server in California ai quali ricorre chiunque si scambi messagi di posta elettronica.
Non c’è un servizio internet, quindi globale, che venga prodotto in Europa. Google ha messo 3000 persone che lavorano a produrre questi programmi e non accetta colloqui di lavoro con chi non ha un diploma PhD.
Allora come possiamo pensare di competere con paesi e regioni del modo anche meno ricchi di noi ma che sfornano più laureati , più ingegneri, più diplomati? Si è chiesto Renato Soru che ha concluso citando i dati "spaventosi" sui livelli di istruzione in Italia e in Sardegna, "che è l'ultima delle regioni italiane".