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Termodinamico Gonnosfanadiga, Spano a Roma ribadisce la contrarietà della Regione

"Ho rimarcato il giudizio negativo espresso da tutta la Sardegna", ha affermato l’assessora Spano riferendo la contrarietà al progetto della Giunta, del Consiglio regionale - che ha impegnato il Presidente e l'Esecutivo a mettere in atto tutte le azioni per evitare l'intervento - e delle comunità locali.
pannelli solari
ROMA, 9 GIUGNO 2017 - Oggi a Roma, in Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’assessora della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, alla presenza anche dei sindaci interessati, ha ribadito il no della Regione Sardegna all'impianto solare termodinamico da 55 MWe che riguarda i Comuni di Gonnosfanadiga e Guspini. Il diniego era stato già espresso in una lettera inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri da Francesco Pigliaru e in un’altra missiva indirizzata al Ministro dell’Ambiente, dalla stessa Spano.

"Ho rimarcato il giudizio negativo espresso da tutta la Sardegna", ha affermato l’assessora Spano riferendo la contrarietà al progetto della Giunta, del Consiglio regionale - che ha impegnato il Presidente e l'Esecutivo a mettere in atto tutte le azioni per evitare l'intervento - e delle comunità locali.

Spano ha voluto ricordare il ruolo di coordinamento svolto dall’Assessorato regionale all’Ambiente, che ha raccolto le istanze e le osservazioni degli enti competenti in cui è chiaramente emersa l’incoerenza del progetto con il Piano energetico regionale e con il Piano paesaggistico, oltre che con la pianificazione urbanistica comunale. Sarebbe infatti compromessa una zona produttiva agricola sia per la fertilità del suolo che per l’allevamento.

"Non ci possono essere azioni compensative su agricoltura e, in questo caso, verrebbe consumato il suolo agrario di aree che vantano produzioni a marchio Igp e Dop", ha proseguito l’assessora Spano. “L’economia agricola e agropastorale subirebbe perciò una perdita qualitativa, con un conseguente problema sociale".

Tra le motivazioni contro il progetto, ricordato anche l’aspetto idrico e quello del benessere animale: "L'impianto richiederebbe ingenti quantità di acqua, per noi essenziale per l'agricoltura e per lo spegnimento degli incendi. Inoltre il progetto non fornisce certezza sugli elementi del microclima e sappiamo bene che un cambio di microclima porterebbe ricadute negative sul benessere degli animali allevati", ha concluso Donatella Spano.