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Petrolchimico, la Regione vigilerà. Porto Torres riaprirà dopo la fermata temporanea

Questo pomeriggio a Roma il Presidente della Regione, Renato Soru, e l’Assessore dell’Industria, Concetta Rau, hanno incontrato l'Amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni. Alla riunione hanno partecipato gli amministratori delegati di Polimeri Europa e Syndial e il responsabile degli affari istituzionali di ENI.

Nel corso dell’incontro è stata confermata la volontà di rispettare gli impegni presi: la fermata degli impianti a Porto Torres è temporanea, ma la produzione riprenderà. Non c’è nessuna volontà di disimpegnarsi dalla Sardegna, anzi, si è discusso su come offrire un supporto, per esempio sui costi dell’energia, valutando la possibilità di ricercare contratti bilaterali così come si è fatto per il settore del clorosoda.

Per quanto riguarda il clorosoda, l’ENI cederà il proprio impianto di Assemini solo se le garanzie si dimostreranno adeguate dal punto di vista finanziario, imprenditoriale e gestionale. La Regione sarà attentissima alle garanzie di chi acquisterà. Sulle bonifiche c’è accordo sull’accelerazione, così come sul fatto che la Regione giochi un ruolo importante sulla reindustrializzazione.

“È stato un incontro utile – ha detto il Presidente Soru –. Ci è stato confermato che non si sta abbandonando Porto Torres. In un momento in cui le immatricolazioni delle auto si riducono del 30% e la produzione industriale cala del 20%, ci sono ripercussioni ovviamente anche sul settore della chimica: si stanno riducendo di molto le lavorazioni della chimica in tutta Europa.

In questa situazione viene bloccata per qualche mese Porto Torres, ma ripartirà. Sono stati confermati gli investimenti che erano parte degli accordi presi, e siamo stati rassicurati sulla presenza dell’ENI a Porto Torres. Per Polimeri Europa di Sarroch già nel Cda di domani sono previsti 70 milioni di investimenti. È stato ribadito da parte di ENI che il clorosoda di Assemini è impianto di punta del clorosoda italiano e indipendentemente dalla volontà politica, che comunque c’è, qualunque cosa succeda al clorosoda italiano, non si potrà in alcun modo prescindere dall’importanza di quel sito.

In ogni caso la Regione sarà attentissima alle garanzie di chi acquisterà, la Regione ha il dovere di vigilare su chi sarà l’imprenditore, e se non ci sono adeguate garanzie finanziarie, Assemini non verrà ceduto. L’ENI conferma la strategicità degli impianti sardi, che è giusto difendere come li difendiamo".

A proposito delle bonifiche, il Presidente della Regione ha sottolineato che si potrà approfondire a breve, così come per la reindustrializzazione a Porto Torres. “Oggi ho parlato al telefono con Sartor – ha aggiunto il Presidente Soru – che in questo momento sta discutendo con ENI sui debiti di INEOS, circa 80 milioni di euro.

La Regione Sardegna è parte della discussione sia con ENI che con il Governo. Oggi abbiamo parlato anche con un altro gruppo, che ha un progetto diverso. Domani alle 11.45 incontrerò il Ministro Scajola, prima dell’apertura del tavolo. Non assisteremo passivamente al passaggio di proprietà del clorosoda sardo, ma parteciperemo per garantire questi impianti, che sono patrimonio della nostra regione".