Pesca, contributi per i consorzi fidi e per la riconversione della pesca a strascico
29.12.0929.12.09 - comunicati stampa - anno 2009
Diversi i provvedimenti adottati dalla Giunta regionale anche per la pesca. Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura Andrea Prato, l’esecutivo regionale ha dato il via libera ai contributi a integrazione dei fondi di garanzia dei Consorzi fidi che operano a favore delle piccole e medie imprese (2,5 milioni di euro) e a ulteriori fondi (1,5 milioni di euro) per l’attuazione delle misure 2.1 e 2.3 (aiuti per gli investimenti produttivi nel settore dell’acquacoltura e della trasformazione e commercializzazione) dell’asse 2 del Fondo europeo per la pesca, i cui bandi sono stati pubblicati dalla Regione dieci giorni fa.
Sempre a proposito di pesca, è stata approvata la delibera che ridefinisce i criteri, in coerenza con gli interventi previsti dal piano operativo del Fep (Fondo europeo per la pesca), per l’attuazione del Piano regionale di riconversione del piccolo strascico (con nuove risorse programmate pari a 1 milione di euro). Il provvedimento prevede inoltre che la Regione concordi con il ministero delle Politiche agricole specifiche misure di salvaguardia per prevenire, almeno sino al 31/12/2013, l’iscrizione nei compartimenti marittimi della Sardegna di imbarcazioni abilitate all’esercizio della pesca costiera locale che utilizzano il sistema a strascico ma provenienti da altre regioni, con l’obiettivo di non vanificare gli effetti ottenuti con il Piano regionale di riconversione.
Sempre a proposito di pesca, è stata approvata la delibera che ridefinisce i criteri, in coerenza con gli interventi previsti dal piano operativo del Fep (Fondo europeo per la pesca), per l’attuazione del Piano regionale di riconversione del piccolo strascico (con nuove risorse programmate pari a 1 milione di euro). Il provvedimento prevede inoltre che la Regione concordi con il ministero delle Politiche agricole specifiche misure di salvaguardia per prevenire, almeno sino al 31/12/2013, l’iscrizione nei compartimenti marittimi della Sardegna di imbarcazioni abilitate all’esercizio della pesca costiera locale che utilizzano il sistema a strascico ma provenienti da altre regioni, con l’obiettivo di non vanificare gli effetti ottenuti con il Piano regionale di riconversione.