“Sei d'accordo, in base al diritto internazionale delle Nazioni Unite, al raggiungimento della libertà del popolo sardo, con l'indipendenza?”. È il quesito che gli indipendentisti della repubblica di Malu Entu sottoporranno ai sardi se il referendum popolare consultivo che richiedono sarà ammesso dalla Corte costituzionale. Certo è che da oggi inizieranno a raccogliere le firme per richiederlo.
Ieri una delegazione del movimento, in testa il suo leader Doddore Meloni, accompagnato dall'avvocato Cristina Puddu del foro di Oristano, si è recata in Corte d'appello, a Cagliari, per la vidimazione delle schede. Ne hanno stampato duemila su ciascuna delle quali contano di apporre 40 firme per un totale di 80 mila sottoscrizioni.
«È la prima volta che chiediamo ai sardi se vogliono l'indipendenza, come farà in questi giorni la Scozia», spiega Meloni. Il quale, a chi dubita sulla legittimità costituzionale di un referendum simile (chiaro il contrasto con l'articolo 5 che recita che “La Repubblica, una e indivisibile..”) replica citando, a sostegno della sua tesi, la legge 848 del 17 agosto 1957 che ratifica la carta delle Nazioni Unite e la legge 881 del 25 ottobre del 1977 di ratifica ed esecuzione del Patto di New York del 16 e 19 dicembre 1966.
Scarica l'articolo in formato Pdf