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13.09.05-comunicati stampa-anno 2005
Un marchio Dop per l'"Olio extravergine di oliva Sardegna"
E' stata pubblicata oggi nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la domanda di registrazione della Denominazione di origine protetta per l’Olio extravergine di oliva Sardegna. Si conclude così positivamente l’istruttoria comunitaria, e a far data da oggi si calcolano i 6 mesi di tempo entro i quali possono essere depositate eventuali dichiarazioni di opposizione da parte degli altri Stati membri. Decorsi 6 mesi senza ricorsi e opposizioni, la denominazione viene registrata nell’apposito Albo.
L'assessore dell'Agricoltura Franco Foddis, ha detto oggi comunicando la notizia alla giunta regionale: "Con il riconoscimento della DOP, la cui istanza era stata presentata da 8 associazioni regionali e provinciali, la produzione di olio extravergine di oliva esce dall’anonimato; attraverso l’uso del marchio di origine le nostre specificità sono riconosciute e garantite, si forniscono ai consumatori informazioni chiare e veritiere sull’origine del prodotto e sulle metodologie di produzione, permettendo di rinsaldare il legame dei produttori con il loro territorio e rafforzando, al contempo, il tessuto rurale’’.

Le denominazioni di origine sono costituite da nomi geografici utilizzati per designare i prodotti le cui caratteristiche qualitative sono prevalentemente legate ai fattori naturali e umani della località di provenienza. Il prodotto così denominato è il risultato delle caratteristiche proprie di quell’area geografica. Nel caso della DOP, marchio per eccellenza, il legame fra il prodotto e il territorio di produzione è strettissimo, devono quindi sussistere due condizioni: tutte le fasi di produzione, dalla produzione delle materie prime, trasformazione e confezionamento, devono avvenire nella stessa zona di produzione; la qualità e le caratteristiche del prodotto dipendono essenzialmente ed esclusivamente dall’ambiente geografico del luogo d’origine, (fattori naturali, umani, clima, qualità del suolo, conoscenze tecniche locali).
Il presupposto per il riconoscimento dei marchi d'origine è l’accordo fra i produttori su un medesimo disciplinare di produzione che definisce le regole per l'ottenimento del prodotto che si può fregiare del marchio ed è il documento sul quale verrà esercitato il controllo da parte di un organismo terzo imparziale e indipendente di certificazione.

Ha detto ancora l'Assessore: "L'adozione di una politica di qualità informativa sulle caratteristiche qualitative del prodotto e le sue specificità, va a vantaggio sia dei produttori che differenziano i propri prodotti dai concorrenti e ottengono un vantaggio competitivo, in termini di nuovi sbocchi di mercato sia per i consumatori ai quali si garantiscono determinati standard qualitativi. I produttori possono proteggere i loro prodotti da abusi e usurpazioni in quanto il marchio attribuisce un diritto esclusivo di utilizzazione della denominazione di origine".
Si tratta di un diritto di proprietà industriale e di questo beneficiano non solo i produttori che hanno presentato l’istanza, ma tutti produttori che ricadono nella zona di produzione individuata e che rispettano le regole del disciplinare di produzione.
Oltre allo Zafferano di Sardegna DOP e al Pomodorino di Sardegna IGP, per i quali è in fase di conclusione l’istruttoria ministeriale, l’Assessorato dell’Agricoltura è impegnato nell’attività di valorizzazione e tutela dei prodotti “bandiera” per la Sardegna, quali la bottarga, il pane carasau, il carciofo spinoso, il porchetto e il mirto che, insieme ai formaggi pecorini, garantiscono il livello più alto di distintività dei prodotti agroalimentari di eccellenza della Sardegna. L’Assessorato considera strategico il riconoscimento di questi prodotti a livello comunitario, tramite le DOP/IGP, garantendo un livello dei relativi disciplinari di produzione di altissimo profilo qualitativo.
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