Si fa sempre più interessante
il confronto tra i favorevoli
e i contrari al nucleare
in Sardegna anche
dopo il rincorrersi delle voci,
sempre smentite da Governo
e Regione, che Oristano
potrebbe essere uno
dei siti indicati. Se n’è parlato
a Terralba nel convegno
“Nucleare o fonti energetiche
eco-sostenibili?”
organizzato dall’associazione
“Atera Energia pro
sa Sardigna”. «L’associazione
si è costituita su iniziativa
di un gruppo di cittadini
preoccupati dalla
notizia che una delle prime
quattro centrali nucleari
in Italia potrebbe essere
realizzata
a Cirras», ha
spiegato all’apertura
del
dibattito il portavoce
Alessandro
Rosas.
FAVOREVOLI.
Il fisico Paolo
Randaccio, docente
all’Univerisità
di Cagliari
è uno dei sostenitori
del
nucleare. «Chi
teme il nucleare è solo perché
non lo conosce - ha
esordito Randaccio - Le
centrali di ultima generazione,
come quelle che verrebbero
costruite in Italia,
garantiscono la massima
sicurezza. È risaputo infatti
che l’unico incidente grave
si è avuto nel 1979 ad
Island. Quello di Cernobyl
non fa testo perché si trattava
di una centrale obsoleta
che non verrà mai più
costruita. Ricordiamoci -
ha aggiunto - che mentre
noi ora discutiamo in Europa
il 25 per cento dell’energia
viene prodotto
con le centrali nucleari, soprattutto
nella confinante
Francia che ne ha addirittura
58 e che ci fornisce il
16 per cento della nostro
fabbisogno energetico. Gli
altri motivi per essere favorevoli
è che il nucleare
non inquina e renderebbe
la Sardegna energeticamente
autonoma».
CONTRARI. Il fronte dei
no ha visto in prima fila
Nicola Cubeddu del Cnr:
«Una centrale nucleare sarebbe
la fine per il turismo
e l’agricoltura del territorio.
Si deve invece puntare
sulle fonti energetiche ecosostenibili,
prime fra tutte
quelle del vento e del sole
che sono gratuite e che
non inquinano». Dello
stesso parere Andrea Olla
del Cagliari Social Forum
che ha anche lanciato una
forte provocazione: «È finito
il tempo in cui si facevano
le petizioni per contrastare
un governo
che decideva
per noi.
Adesso - ha
evidenziato Olla
- è necessario
occupare
personalmente
il posto dove si
dovrebbe realizzare
il nucleare
in Sardegna
». Il geologo
Virgilio Sotgia
ha invece sottolineato
l’ingente spesa economica
e il lungo tempo
per realizzare una centrale
nucleare a fronte di un
utilizzo presunto di circa
50 anni.
Contrario al nucleare
anche il sindaco di Terralba
Gian Pietro Pili: «Non
possiamo far cadere sulle
future generazioni il problema
derivato dallo smaltimento
delle pericolosissime
scorie radioattive», ha
evidenziato Pili. Luca Soru
dell’Agenzia per l’energia
sostenibile di Oristano ha
precisato: «Sotto l’aspetto
delle fonti eco sostenibili
risultano importanti, vista
la vocazione agricola del
nostro territorio, le centrali
a biogas che riescono a
smaltire i rifiuti delle
aziende zootecniche e
agroindustriali».
ANTONELLO LOI
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