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L'UNIONE SARDA - Ambiente e territorio : Centrali nucleari: studiosi a confronto sulle fonti di energia
26.04.2010
Si fa sempre più interessante il confronto tra i favorevoli e i contrari al nucleare in Sardegna anche dopo il rincorrersi delle voci, sempre smentite da Governo e Regione, che Oristano potrebbe essere uno dei siti indicati. Se n’è parlato a Terralba nel convegno “Nucleare o fonti energetiche eco-sostenibili?” organizzato dall’associazione “Atera Energia pro sa Sardigna”. «L’associazione si è costituita su iniziativa di un gruppo di cittadini preoccupati dalla notizia che una delle prime quattro centrali nucleari in Italia potrebbe essere realizzata a Cirras», ha spiegato all’apertura del dibattito il portavoce Alessandro Rosas. FAVOREVOLI. Il fisico Paolo Randaccio, docente all’Univerisità di Cagliari è uno dei sostenitori del nucleare. «Chi teme il nucleare è solo perché non lo conosce - ha esordito Randaccio - Le centrali di ultima generazione, come quelle che verrebbero costruite in Italia, garantiscono la massima sicurezza. È risaputo infatti che l’unico incidente grave si è avuto nel 1979 ad Island. Quello di Cernobyl non fa testo perché si trattava di una centrale obsoleta che non verrà mai più costruita. Ricordiamoci - ha aggiunto - che mentre noi ora discutiamo in Europa il 25 per cento dell’energia viene prodotto con le centrali nucleari, soprattutto nella confinante Francia che ne ha addirittura 58 e che ci fornisce il 16 per cento della nostro fabbisogno energetico. Gli altri motivi per essere favorevoli è che il nucleare non inquina e renderebbe la Sardegna energeticamente autonoma». CONTRARI. Il fronte dei no ha visto in prima fila Nicola Cubeddu del Cnr: «Una centrale nucleare sarebbe la fine per il turismo e l’agricoltura del territorio. Si deve invece puntare sulle fonti energetiche ecosostenibili, prime fra tutte quelle del vento e del sole che sono gratuite e che non inquinano». Dello stesso parere Andrea Olla del Cagliari Social Forum che ha anche lanciato una forte provocazione: «È finito il tempo in cui si facevano le petizioni per contrastare un governo che decideva per noi. Adesso - ha evidenziato Olla - è necessario occupare personalmente il posto dove si dovrebbe realizzare il nucleare in Sardegna ». Il geologo Virgilio Sotgia ha invece sottolineato l’ingente spesa economica e il lungo tempo per realizzare una centrale nucleare a fronte di un utilizzo presunto di circa 50 anni. Contrario al nucleare anche il sindaco di Terralba Gian Pietro Pili: «Non possiamo far cadere sulle future generazioni il problema derivato dallo smaltimento delle pericolosissime scorie radioattive», ha evidenziato Pili. Luca Soru dell’Agenzia per l’energia sostenibile di Oristano ha precisato: «Sotto l’aspetto delle fonti eco sostenibili risultano importanti, vista la vocazione agricola del nostro territorio, le centrali a biogas che riescono a smaltire i rifiuti delle aziende zootecniche e agroindustriali». ANTONELLO LOI

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