Silvio Lai: «Stiamo dalla parte di una coalizione guidata da un sindaco coraggioso» LUCA ROJCH OLBIA. Assalto al fortino del centrodestra. Pier Luigi Bersani guida la carica della Coalizione civica al regno berlusconiano. La sua visita in città serve per dare una lettura filosofica dell’alleanza che ha messo insieme il centrosinistra e il terzo polo, guidata dall’ex sindaco del Pdl. Ma che Gianni Giovannelli abbia perso ogni traccia di azzurro nel suo sangue lo dimostrano le parole di Bersani. «Io per un candidato così vado a fare il porta a porta - dice -. Datemi un po’ di volantini». Il segretario nazionale mette al centro del voto di Olbia la lotta per l’onestà. «La battaglia più giusta da affrontare - dice Bersani -, è quella per l’onestà. In città il tema principale è la trasparenza, l’onestà, il contrario del ghe pensi mi. Questo è vero a Olbia come a Roma. Qua non si fanno prove di nuove alleanze politiche. Certo se Berlusconi volesse fare il Presidente della Repubblica questo schieramento si riproporrebbe in modo naturale. Ma oggi prevale l’obiettivo della riscossa civica. Olbia è un simbolo, è il luogo in cui, insieme a Milano e dintorni, il berlusconismo è entrato di più. Qui è penetrato il meccanismo del ghe pensi mi. Che dall’imperatore è scivolato in tutti i livelli di governo. Da Olbia può venire un segnale forte. Serve una riscossa civica che vada oltre i confini del centrosinistra. Il governo Berlusconi ha promesso 3 miliardi di euro per l’isola tre anni fa. Se andate a vedere le tabelle che ha presentato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti con i finanziamenti, si sono ridotte anche le promesse. Gira sempre la Sassari-Olbia e a parte quello ci sono solo 200 milioni, su tre miliardi. Questa è la politica delle promesse. Io c’ero quel giorno che Berlusconi disse a quelli di Euroallumina: “Tutto a posto ho telefonato a Putin”. E c’ero a anche Porto Torres quando incontrò gli operai e disse: “Ho chiamato Scaroni è tutto a posto”».. Poi l’ultimo affondo contro il “guai ai vinti”, lo slogan scelto da uno dei candidati del Pdl. «Guai ai vinti te lo ingoi, qui non c’è paura e nessuno deve avere paura di noi tranne i furfanti». Anche il segretario regionale del Pd, Silvio Lai, è sicuro della vittoria. «Porteremo a casa il risultato - dice Lai -. Questa è una campagna in difesa dei valori della democrazia, della legalità della trasparenza. Il Pd si è messo alla guida della Coalizione che ha scelto un sindaco coraggioso». Lai rimane colpito dal discorso tutto cuore e grinta di Giovannelli che sembra avere fatto colazione a pane e tigre. «Le iniziative che calano in città cifre gigantesche devono essere portate avanti nella trasparenza, questo a Olbia non accade. Faccio il caso del Polo fieristico. Spostato da terreni pubblici su aree private. Ma in questo caso ci potrebbe essere un conflitto di interessi. Questa scelta è stata presa senza coinvolgere il Comune. Non si può accettare la logica del guai a vinti. La logica della minaccia. Perche ci chiedono: “Non mettere i santini nei chioschetti perche altrimenti non ci rinnovano la concessione”. Qui siamo alla mafia. Dobbiamo vigilare. Lo dicono le Procure qua ci può essere qualcuno che con capitali illeciti cerca di penetrare il circuito politico ed economico della città. Noi siamo per la poltica del fare, non per quella del malaffare. Perché Nizzi rifiuta il confronto con me? Perché io ho le carte e gli strumenti per confrontarmi con lui. Ma Nizzi sfugge e preferisce parlare del fatto che fumo la pipa. Dico agli olbiesi abbiate una reazione, mandate a quel paese queste persone. Non vi faranno nulla, ci saremo noi a portare l’onestà in Comune».

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